lunedì 15 aprile 2013

A volte ritornano. La primavera i ciclocantori, i ciclocritici e i velocipedastri (parte1)

Per quest'anno sembrava non avesse alcuna intenzione di farsi rivedere dalle nostre parti. Considerata l'aria che tira non la si può biasimare.
Ma dopo tanta attesa la primavera è finalmente tornata. E' ufficiale, lo affermano i meteorologi e ho anche visto una rondine.
E insieme alla primavera ritornano, puntuali come lo sbocciare dei fiori e le allergie ai pollini, gli immancabili discorsi sul tema della bicicletta e della mobilità sostenibile.
Ritorna la primavera, ritornano le rondini, ritornano i consueti discorsi e con loro ritorno pure io su questo blog. Lo avevo promesso con poca convinzione lo scorso inverno (o minacciato, a seconda dei punti di vista) e ora provo a mantenere quanto detto.
Siccome non brillo per originalità mi unirò al coro dei ciclocantori primaverili e andrò a ripetere i soliti concetti ecosostenibili e a snocciolare le solite presuntuose perle di saggezza a riguardo delle virtù peculiari della bicicletta, della necessità di un progetto sulla mobilità sostenibile, del bisogno di recuperare una migliore qualità della vita, dell'aria, del territorio.
Tutti discorsi ripetuti cento e cento volte e che a furia di essere ripetuti possono correre il rischio di svuotarsi di interesse e di significato. Ma io sono ostinato e continuo ad attenermi con fiducia ad uno dei pochi insegnamenti utili ricevuti dal mio vecchio insegnante di chimica delle superiori: repetita iuvant. Insegnamento per me utile in tutti i campi dello scibile umano meno che per mandare a memoria le formule chimiche; con buona pace del mio vecchio prof.  ...continua